di Brigitte Esposito
Serata da tutto esaurito, fragorosa standing ovation e interminabili applausi al Teatro Trianon Viviani di Napoli per la prima assoluta del nuovo recital-concerto scritto da Tommaso Primo “La sacra arte della Canzone napoletana”.
L’appassionato e colto cantautore, accompagnato alla chitarra da Nunzio Veneruso, da Stella Manfredi al violino, Davide Ferrante alla batteria e Luigi Castiello al basso, ha omaggiato le sue radici culturali regalando alla città partenopea un tributo artistico, storico e culturale di elevata qualità con una sequenza di brani preziosi, inimitabili e senza tempo, successi intramontabili della storia della canzone napoletana.
Il pubblico, incantato da un cocktail riuscitissimo di parole e voci in bilico tra ricerca e tradizione, è stato condotto in un viaggio mistico attraverso i capolavori di autori e poeti della canzone classica napoletana. Un viaggio sonoro arricchito da storie inedite, fotografie di varie epoche, ricordi e riflessioni.
Lo spettacolo, che narra il fascino di Napoli e il suo umano sentire, è inserito nell’interessante e ricco cartellone della stagione teatrale e musicale 2022/2023 firmato dalla poliedrica direttrice artistica Marisa Laurito, artista a 360 gradi che vanta una strepitosa carriera teatrale, televisiva e cinematografica grazie alla sua bravura e all’innata simpatia.
Nel corso della serata di altissimo livello, si sono alternati sul suggestivo palco, trasformato per l’occasione in un incantevole e brioso giardino da Acerplant, tanti grandi artisti sempre aperti alla creatività e alla collaborazione. Tra questi a duettare con Tommaso Primo il pluripremiato cantautore e musicista Vincenzo Romano, interprete della musica delle tradizioni e ricercatore di consolidata esperienza internazionale. Originale e da sempre innovativo Romano, con la sua inseparabile tammorra, ha infiammato il palco con un toccante e intenso canto A’ Figliola dedicato alla Madonna del Carmelo detta “delle Galline”, poi con una Tarantella e infine, insieme a Tommaso, ha chiuso con una ritmatissima Tammurriata Nera celebre brano musicato nel 1944 da E. A. Mario e scritto da Edoardo Nicolardi. Un’interpretazione sublime dei due artisti sapientemente suggellata da una immensa abilità tecnica, da un grande affiatamento e da una finezza espressiva.
“Sono letteralmente bombardato da messaggi d’amore – ha scritto sui social Tommaso Primo – l’amore puro, quello che ti salva dal baratro. Amore è l’unica parola che sta bene vicino al verbo bombardare. Pochi giorni fa ho ricevuto una pergamena dall’Associazione Annalisa Durante, quella meravigliosa ragazza che fu vittima innocente di un agguato camorristico. È il motivo per cui sposo la causa del Trianon Viviani ovvero di fare cultura in un luogo dove il buio prova a logorare futuro, vite e anima. Come si sconfigge il male? Me lo sono chiesto tante volte, ma la risposta più concreta è con la cultura. La sacra arte della canzone napoletana, – ha continuato – il nostro patrimonio milionario di poesia e brani ne è l’emblema più significativo. Ed è più forte dei proiettili e delle lame. Grazie a tutti i miei amici, che sono la gioia del mio cuore, per aver cantato con me.”
Ancora emozionato Vincenzo Romano ha così dichiarato: “Ho conosciuto Tommaso Primo in uno storico tosello a Pagani grazie al mio carissimo amico Marco Pepe. In quell’occasione ci fu un interessante confronto su cultura, storia e tradizioni partenopee, mi parlò del suo nuovo spettacolo invitandomi a prenderne parte. L’emozione più forte l’ho provata nel calcare il palcoscenico del tempio magico della canzone napoletana che ha ospitato tutti i principali artisti della scena teatrale e musicale partenopea. Ringrazio Tommaso perchè è stata un’avventura assolutamente coinvolgente e straordinaria. La canzone classica napoletana è una potente e autentica forma d’arte, un patrimonio da custodire e tramandare.”
Foto di Lorenzo Ambrosino – Ena Serra

