Fra libri e musica, presentazione del libro di Maurizio Ponticello

Il 29 settembre alle  ore 19.00 ci sarà la presentazione del  libro “Forse non tutti sanno che a Napoli” di Maurizio Ponticello, dialoga con L’autore il giornalista Franco Bruno Vitolo accompagnato da un reading musicale e teatrale con Alessandra Ranucci ( voce narrante) Emanuele Esposito (voce cantante e Chitarra)  Gian Marco Volpe (Violino e Chitarra). A seguire Cena Conviviale con piccolo menu Napoletano del  Bistrot di Rodaviva

Dopo gli ultimi due straordinari successi (Misteri, segreti e storie insolite di Napoli e Il giro di Napoli in 501 luoghi), Maurizio Ponticello ritorna con un altro sorprendente libro sulla città partenopea e sul suo volto dalle mille anime. Spaccati inediti, storie sconosciute o alternative, focus meno noti su argomenti famosi, aneddoti, avvenimenti tratti dalle cronache dei secoli passati, misteri sepolti tra manoscritti, pietre, guglie e pareti, curiosità ed episodi dall’anno sottozero al Novecento legati a personaggi celebri e poi del tutto dimenticati: questo libro racconta ciò che spesso è stato tralasciato dalla storiografia ufficiale o è rimasto nascosto tra le pieghe della storia “autorizzata”.

In Forse non tutti sanno che a Napoli, oltre la linea dei luoghi comuni, i duemilaseicento anni circa delle avventure napoletane sono presentati sotto una luce nuova e rivelano aspetti insoliti, a volte oscuri o occultati, ma sempre affascinanti. Grazie a questi preziosi tasselli prende vita sotto i nostri occhi una rappresentazione originale, viva e sorprendente della città partenopea. Una città resa grande dalle storie minime e che ha saputo, da sempre, rendere grandi anche le storie minime.
Maurizio Ponticello vive e lavora a Napoli. Scrittore e giornalista, è stato il direttore del magazine di cultura e attualitàNike e del mensile di ecologia della mente Oikos; corrispondente freelance di testate nazionali radiofoniche e televisive nonché redattore di Napoli Oggi, de Il Giornale di Napoli e cronista de Il Mattino. Ha ideato e fondato il premio di grafica e illustrazione Imago (da circa quindici anni in collaborazione con Napoli Comicon), della cui associazione è Presidente.

Con la monografia sui riti arcaici di Piedigrotta e sul simbolismo occulto della Festa delle Feste, l’autore ha ricevuto ilPremio Masaniello, il Premio Domenico Rea e il Premio Emily Dickinson. È stato inoltre insignito dell’Oscar Scugnizzo d’Oro per la cultura 2012 dall’Accademia di Alta Cultura “Europa 2000”.

L’Afghanistan, terra martoriata e crocevia di culture, vanta un’antica e ricchissima tradizione musicale sopravvissuta a stento alle nefaste vicende storiche anche recenti.
La musica Afghana è strettamente imparentata alla grande tradizione dell’India del Nord, basandosi sul sistema modale del Raga, ma incorpora elementi provenienti dalla musica persiana e dalle tradizioni popolari dell’asia centrale.
Il Robab è il liuto a plettro nativo dell’Afghanistan, è unanimamente considerato l’antenato del sarod indiano.
La Tabla è la percussione principale della musica hindustana, è normalmente utilizzata anche in Afghanistan, dove addirittura pare sia nata.
Peppe Frana: polistrumentista specializzato nei cordofoni a plettro extraeuropei e medievali, ha appreso il robab afghano sotto la guida di Daud Khan Sadozai.
Ciro Montanari: nel 2003 intraprende lo studio della percussione indiana (tabla) sotto la guida del maestro Pandit Sankha Chatterjee (Rabindra Bharat University Kolkata) e, in seguito, presso il conservatorio A.Pedrollo di Vicenza nel corso di studi di “Tradizioni Musicali Extraeuropee ad indirizzo Indologico” con Federico Sanesi.

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