Il 7 marzo a Napoli inaugurazione della personale di Silvana Leonardi “Maestre”

Mercoledì 7 Marzo 2018 dalle ore 17 presso Movimento Aperto, via Duomo 290/c Napoli si inaugura la personale di Silvana Leonardi, intitolata : MAESTRE ed introdotta dal testo di Giorgio Agnisola. Resterà aperta fino al 31 marzo , lunedì e martedì ore 17-19, venerdì ore 10.30- 12.30 e su appuntamento,

In mostra un ciclo di ventuno dipinti su carta ( olio e mixed media) di varie dimensioni : sono i volti di scrittrici, poetesse, artiste, scienziate che hanno saputo sfidare i pregiudizi della società, conquistarsi un ruolo di primo piano nel mondo tutto maschile del pensiero , delle arti. Sono appunto le MAESTRE, donne come : Anna Maria Ortese, Emily Dickinson, Virginia Woolf, Louise Bourgeois, George Sand, Grazia Deledda e tante ancora.

Silvana Leonardi promette nel vernissage anche una sua LECTURE PERFORMANCE dal titolo: “Volti di sapienza”, che presenta con queste parole: “La mia testimonianza non è solo celebrazione, benché anche questa sia legittima, come riconoscimento e tributo al fiume carsico del sapere femminile, ma anche una indagine all’interno del mio percorso, una sorta di confessione che ha la funzione quasi di esorcismo per riuscire ad accettare e ad accertare coralmente la nostra fragilità, la nostra identità, la differenza e la diversità dalla madre/maestra…..”

Silvana Leonardi, pittrice e scultrice romana, dopo aver vissuto e lavorato a Monaco di Baviera ed a Piacenza, tornata a Roma ha iniziato anche un’attività di promozione culturale nel suo studio in Trastevere, “ZU SPÄT?”

Raffinata e colta ,la ricerca artistica degli ultimi anni di Silvana Leonardi è rivolta ad esplorare il mondo femminile- i suoi volti, i suoi caratteri, le sue storie- con un’indagine che è anche un suggestivo luogo di rispecchiamento. L’artista ,narrando, narra di sé attraverso l’immagine, testimoniando una forte consapevolezza esistenziale ed intellettuale”scrive Giorgio Agnisola ,disegnando le tappe del percorso di Silvana Leonardi.Iinfine a proposito di questo ciclo di ritratti, osserva che questi “si leggono non tanto nella loro realistica e riconoscibile fisionomia, quanto nel tratto interiore o almeno in ciò che l’artista percepisce e ci vuole restituire….ella punta al particolare, al tratto caratterizzante la figura, dentro ed oltre il dato realistico, anteponendo in superficie una sorta di trama segnica, quasi una velatura, che copre ma non deforma lo sguardo e che tuttavia separa lo spettatore dalla figura. Che, pure intensa, di fatto risulta inarrivabile, confinata in un suo tempo e in un suo spazio. Da cui pure comunica, trasmette l’anelito del suo spirito, conservando tuttavia il mistero.Quello che in definitiva ci avvolge tutti, indistintamente.”

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